Lindell Vikarby a segno! Brignone 7ima
di Luca Perenzoni
Jessica Lindell Vikarby ha scelto il giorno della piena esplosione tra le porte larghe di Mikaela Shiffrin e Tina Weirather per regalarsi il secondo successo della carriera in Coppa del Mondo, salendo sul gradino più alto del podio ai piedi della Birds of Prey Golden Eagle. Un tracciato che storicamente, a meno di qualche eccezione (leggasi il Simoncelli 2012), strizza l'occhiolino ai gigantisti che non disprezzano le prove veloci ed ecco che quindi non sorprende incorrere nel successo della ventottenne di Svezia. Sorprende un po' di più trovare in piazza d'onore la padrona di casa Mikaela Shiffrin, apparsa concreta, convincente e incisiva in entrambe le manche per sfiorare il primo successo tra le porte larghe dopo l'infilata di cinque perle tra i paletti snodati. Nella discesa decisiva la diciottenne a stelle e strisce ha provato a ricucire lo strappo nei confronti della svedese accumulato nella prima manche, ma la scandinava ha saputo difendere con i denti il vantaggio, mantenendo quei 9 centesimi sufficienti per regalarsi la seconda gioia della carriera dopo il superG di Cortina 2008.
Ma ciò non sminuisce l'impressione destata dalla Shiffrin, così come l'eccellente prova di Tina Weirather, terza a completare un podio totalmente inedito in Coppa del Mondo: la doppia figlia d'arte, ritrovata la continuità una volta lasciatasi alle spalle l'enorme serie di infortuni, sta dimostrando di essere dannatamente proficua anche in gigante e dopo il quinto posto dell'esordio a Solden ha saputo trovare lo spunto per dimenticare la prematura uscita nel superG di ieri e andare a cogliere un terzo posto che la proietta nei piani alti della classifica generale (185), dalle parti di Lara Gut (oggi uscita ma comunque leader con 300 punti), di Mikaela Shiffrin (220) e dell'unica "vecchietta" Maria Riesch (193), oggi quinta preceduta anche dall'altra svedese Maria Pietilae Holmner.
Insomma, se non si era capito, questa Coppa del Mondo è sempre più giovane e lo si può intuire ancor più scorrendo questa classifica che presenta molte defezioni eccellenti ( Fenninger e Rebensburg, uscite nella seconda) ma anche nomi nuovi, come quello della norvegese Ragnhild Mowinckel, già iridata juniores ed oggi ottava, proprio alle spalle di Federica Brignone.
Ricomincia da qui il cammino della milanese valdostana in Coppa del Mondo. Ricomincia da questo settimo posto sulla pista dei Mondiali 2015, ricomincia dal terzo tempo assoluto nella seconda manche, su un pendio che le ha consentito di gestire le linee morbide che tanto le piacciono. Va bene così, in fondo: era fondamentale ritrovare il giusto passo e la ventitreenne carabiniera ha fatto di più, ritornando anche a sorridere al termine della prova.
Una prova superata anche da Denise Karbon: non che l'altoatesina avesse qualcosa da dimostrare, ci mancherebbe, ma il 14imo posto finale è comunque ben indicativo in ottica futura - inteso prossime gare, quando la benzina in serbatoio sarà maggiore. E Beaver Creek saluta anche i primi punti in gigante di Francesca Marsaglia, brillante qualificata con il pettorale 52 e ottima 22ima a fine gara: sorriso aperto anche sul volto della romana di Sestriere che può così scaricare un po' di tensione e incamerare fondamentali dosi di fiducia.
Intanto dopo aver saggiato la spalla di Lara Gut, l'aquila del Colorado si poggia sull'altra biondina Lindell Vikarby: la prossima stagione negli artigli porterà le medaglie iridate e averla già conosciuta potrebbe essere un piccolo ma significativo vantaggio. Almeno mentale. Per tutto il resto, l'appuntamento è per settimana prossima nella gelida Lake Louise.