Ligety cannibale sul Rettenbach, l'Italia affonda
di Vittorio Savio
LIVE DA SOELDEN - Ci ritroviamo dove ci eravamo lasciati: con un Ted Ligety che detta ancora legge. Lo statunitense vince il primo gigante della stagione dominando letteralmente le due manche e infliggendo a tutti distacchi abissali. Conquista il terzo successo su questa pista, eguagliando il record di Hermann Maier. Non ci sono e non ci posso essere parole per cercare di descrivere quello che lo statunitense ha dimostrato sulla neve austriaca. Non ce ne è per nessuno quest'oggi, nemmeno per quel Marcel Hirscher che ambiva, dopo otto anni di digiuno prolungato - l'ultimo a vincere qui fu Hermann Maier nel 2005 - a riportare il Wunder Team sul gradino più alto del podio sul ghiacciaio del Rettenbach. Ed anche quest'anno lui ne è stato - come del resto tutti gli altri - semplice comparsa. Alla fine il salisburghese chiude terzo (+1.02), alle spalle anche del talentuoso Alexis Pinturault, uno che darà del filo da torcere quest'anno a tutti in gigante. Fuori dal podio restano il francese Steve Missilier e il norvegese Aksel Lund Svindal - quarti a pari tempo - a precedere il finlandese Marcus Sandell ed l'altro trenino francese composto da Fanara, Richard e un giovane - classe 1992 - Mathieu Faivre che regala alla Francia una giornata da incorniciare (sei transalpini nei primi nove) e con Mermillond-Blondin (11/o) sette tra i primi undici.
L'Italia, invece, non riesce a tingere di azzurro come accaduto lo scorso anno, con il podio di Moelgg, il cielo di Soelden ed affonda nonostante alcuni proclami ottimistici della vigilia. Ha in Max Blardone il migliore dei nostri unici tre qualificati per la seconda manche. L'ossolano chiude alla fine 17/o a +3.27, mentre più attardati sono Manfred Moelgg (25/o), comunque soddisfatto per i segnali che arrivano dalla sua malandata schiena, e Florian Eisath (26/o), autore di due manche discrete, ma nulla più. Senza voto gli altri sei azzurri convocati per questo gigante ad iniziare da quel Davide Simoncelli, ancora in credito con la fortuna qui, incappato subito in un grave errore che lo ha messo inesorabilmente fuori combattimento.
Nel giorno di Ligety, un altro statunitense era molto atteso qui sul Rettenbach: Bode Miller. Il cow-boy di Franconia con quindici chili di meno e qualche gara in meno sulle gambe torna sul palcoscenico che aveva lasciato nel febbraio del 2012 a Bansko, chiudendo 13/o nella prima e, infine, 19/o nella seconda e andando nuovamente a punti in gigante (ultima volta in Alta Badia 2011). Da spettacolo come sempre con quella sciata targa Bode, dimostrando di essere tornato e di poter dire la sua anche in chiave Olimpiade.
Ora la coppa del mondo si ferma per due settimane: appuntamento a Levi il 16 e 17 novembre prossimi con uno slalom femminile ed uno maschile.