Dani Albrecht annuncia la fine della carriera
di Matteo Pavesi
L'esclusione dalle squadre nazionali, decisa questa primavera, era stato un brutto colpo, che Daniel Albrecht sembrava però essere riuscito ad assorbire, dichiarando "...accetto la decisione e proverò ad essere veloce".
Ad agosto molte convinzioni era venute meno: la difficoltà nell'allenarsi da solo, i costi, l'impegno nel lanciare la linea di abbigliamento 'Albright'...l'ennesimo ritorno sulla neve deve aver definitivamente convinto il 30enne vallesano che la sua esperienza con lo sci agonistico era chiusa.
Ecco dunque che questa mattina in una conferenza stampa a Zurigo, Daniel ha annunciato il ritiro ufficiale: "...ritengo che fosse ancora possibile far bene, ma a 30 anni ci vorrebbe troppo tempo e troppe energie..."
Con grande fatica e molto impegno era riuscito a rientrare nel Circo Bianco dopo la terribile caduta del 22 gennaio 2009: quel giorno, nel corso della seconda prova cronometrata, Daniel cade nel tratto dello Zielsprung, il salto finale della Streif di Kitzbuehel. La botta violentissima sul fondo ghiacciato lo lascia incosciente: subito elitrasportato a Innsbruck viene tenuto in coma farmacologico per due settimane.
Torna a gareggiare quasi due anni più tardi, nel dicembre 2010 a Beaver Creek, in gigante, e va subito a punti. Dopo due stagioni dedicate al gigante (13 pettorali e 3 volte a punti) Daniel si prepara anche nella velocità, fiducioso di poter far vedere ancora qualcosa di buono.
Ma il 22 novembre 2012, durante le prove cronometrate delle prima libera stagione, Daniel cade nella parte alta del tracciato rompendo il legamento interno del ginocchio sinistro. Un colpo durissimo e, a conti fatti, decisivo.
Nel marzo 2003, non ancora ventenne, Daniel si era imposto all'attenzione degli addetti ai lavori dominando il Mondiale Juniores di Serre Chevalier, dove vinse l'oro in discesa, gigante e combinata, oltre all'argento in slalom.
Nella combinata di Wengen del gennaio 2005 mette in luce tutte le sue doti di combinatista chiudendo con il 4/o tempo complessivo. E la specialità con cui entra nel circuito dei "grandi", come nel febbraio 2006 alle Olimpiadi di Torino, dove sfiora una clamorosa medaglia chiudendo ai piedi del podio.
In CdM torna tra i migliori a Wengen 2007, e poi nell'ultima discesa della stagione, a Lenzerheide, coglie il primo podio alle spalle di Svindal. Un mese prima, ai Mondiale di Are 2007, vince l'oro in superk davanti a Raich e Berthold e l'argento in gigante dietro a Svindal.
Albrecht è ormai pronto per una grande stagione in CdM, e conferma le attese nel 2007/2008 vincendo in superk e gigante a Beaver Creek, poi è 2/o ad Adelboden in gigante e 2/o in superk a Wengen, e chiudendo la stagione con un 2/o posto anche in slalom. Va a punti in tutte le specialità, 795 in totale, 7/o in classifica generale.
Ricomincia la stagione 2008/2009 con un vittoria a Soelden, cui seguono due top10 nella velocità a Lake Louise, e una vittoria in Alta Badia in gigante. Poi ancora ottimo 8/o in discesa a Bormio e 6/o in superk a Wengen. Poi arriva il weekend di Kitz, a stroncare una carriera che poteva essere ancora molto lunga.
Dani si ferma quindi a 137 pettorali di CdM, 4 vittorie e 4 podi; l'oro Mondiale ad Are 2007, due argenti mondiali, e tre titoli nazionali (gigante 2003, gigante e slalom 2008).
Nonostante tutti i problemi, gli infortuni, le diffcoltà abbiamo sempre visto Dani sorridere, affrontare lo sci e il suo mondo con un atteggiamento positivo: "farò di tutto per tornare!" disse tre mesi dopo il terribile schianto di Kitz, deciso e grintoso, ma allo stesso consapevole che la battaglia più importante era stata vinta, e che da quel momento ogni risultato sarebbe stato in più.
In bocca al lupo, Dani!