L'ombra del terrorismo su Sochi 2014
a cura della redazione
Quando 6 anni fa, ai primi di luglio del 2007, il Comitato Olimpico Internazionale assegnò a Sochi l'incarico di organizzare i Giochi Olimpici 2014, non poche voci criticarono la scelta, anche per via della delicata situazione geopolitica del territorio.
Già nel maggio 2012 era stato sventato un attentato contro la città di Sochi, nel quale risultava coinvolto Doku Umarov, leader dei terroristi ceceni, da anni ricercato.
Oggi, quando mancano 219 giorni alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi, Doku Umarov, autodefinitosi "Emiro del Caucaso", è tornato a minacciare la sicurezza dei Giochi con un video pubblicato sul portale "kavkazcenter", sito di notizie vicino agli indipendentisti ceceni islamici.
"...i Mujaheddin non possono permettere che le Olimpiadi abbiano luogo a Sochi, sulle ossa dei nostri antenati e dei molti mussulmani sepolti sulla nostra terra lungo il Mar Nero. Non possiamo permetterlo e useremo ogni mezzo che Allah ci consentirà"
I problemi inerenti la sicurezza sono costantemente al centro dei pensieri del Comitato Organizzatore: Sochi si trova a pochi chilometri dal confine con la Abcasia, territorio autoproclamatosi indipendente dalla Georgia, mentre 400km ad est si trova l'Inguscezia e poi la Cecenia.