"Meet the Legends" by FIS: Kristian Ghedina
di Matteo Pavesi
Prosegue con il "nostro" Kristian Ghedina la serie delle interviste "Meet the Legends", pubblicate su fis-ski.com, il sito ufficiale della Federazione Internazionale, e inaugurate da Pernilla Wiberg.
Il cortinese, classe 1969, è conosciuto come uno dei più importanti velocisti dello sci alpino azzurro, 13 volte vincitore in Coppa del Mondo, capace di conquistare 33 podi in 253 gare, e due argenti e un bronzo Mondiale (tra il 1991,1996 e 1997). Oltre che per i suoi successi sportivi Kristian è conosciuto e amato per la sua simpatia, disponibilità e "pazzia", impossibile non citare la ormai famosissima spaccata in volo realizzata a Kitzbuehel nel 2004, a 137 km/h sul salto finale della Streif.
Com'è la tua vita ora, dopo la fine della carriera agonistica?
Ho chiuso nel 2006 ad Are. Avrei voluto appendere gli sci al chiodo dopo aver vinto una medaglia a Torino 2006, ma non ci sono riuscito. Vivo ancora a Cortina, mi piace correre in auto, e partecipo a numerosi eventi di beneficenza o come testimonial per i miei sponsor. Inoltre sono diventato allenatore di Ivica Kostelic, il che mi occupa per la maggior parte del tempo, specialmente in inverno.
Come è nata questa collaborazione con Kostelic?
Qualche anno fa Ivica ha contattato uno skiman della Fischer per una consulenza sui materiali, e questa persona gli ha consigliato una serie di persone che avrebbero potuto aiutarlo. C'era anche il mio nome e così papà Ante mi ha contattato. Era una bella sfida, che volevo affrontare, e così abbiamo cominciato ad allenarci. Sebbene io sia il suo allenatore, io stesso ho imparato moltissimo da Ivica e dal suo team. Penso sia una collaborazione proficua per entrambi.
Parlando della tua carriera quali sono stati i momenti più importanti?
Il primo sicuramente la vittoria a Cortina, in Coppa, a soli 20 anni, nel 1990. La felicità che ho provato in quel momento difficilmente può essere superata da qualcos'altro...Poi la vittoria a Kitz nel 1998, un momento speciale anche grazie ad una atmosfera spettacolare. Penso che una vittoria a Kitz possa essere paragonata ad una medaglia olimpica.
A chi eri più legato quando gareggiavi?
A Peter Runggaldier e poi Alessandro Fattori: eravamo spesso in stanza assieme e viaggiavamo assieme. Al di la dei compagni di squadra devo ricordare Luc Alphand: oltre a sciare abbiamo la stessa passione per la velocità e gli sport motoristici. Ci piaceva gareggiare ma eravamo amici anche fuori dalle piste, e poi in quel periodo ci piaceva sfidare lo squadrone austriaco...
Chi è l'atleta con cui ti piacerebbe uscire a bere qualcosa?
Sebbene non sia un atleta impegnato professionalmente in uno sport, mi piacerebbe conoscere Felix Baumgartner che recentemente ha realizzato il record mondiale per il salto più alto...E' un ragazzo interessante e condivide con me molti interessi come la voglia di prendersi rischi, andare oltre i limiti ed espandere i confini. Penso che condividiamo la stessa filosofia di vita e quel che fa è d'ispirazione per molti. Mi piacerebbe un giorno incontrarlo e conoscerlo meglio.