La Coppa del Gobbo - Ad un passo dalla Storia
di Carlo Gobbo
E adesso ragazzi andate in Norvegia a prenderVi questa benedetta Coppa di discesa! Sarebbe diabolico, frustrante e anche un po' ingeneroso se, al termine di una stagione così esaltante, i nostri magnifici uomini-jet non riuscissero nell'intento di portare in Italia quel trofeo che manca ancora nella raccolta dello sci maschile.
Il bravo Kristian Ghedina ha accarezzato questo sogno per tutta la durata della sua sontuosa carriera, sfiorandola nel 1995 (solo 11 punti da Alphand), nel 1997 (79 punti sempre da Alphand) e nel 2000 con Maier lontanissimo (Ghedo fu poi terzo anche nel 2002)! Quello che non riuscì al simpatico campione ampezzano fu realizzato invece dalla bravissima Isi Kostner che vinse la Coppa di Discesa nel 2001 e nel 2002 (già terza nel 2000) concretizzando una supremazia tecnica che, in quelle stagioni, la vide primeggiare contro atlete formidabili: Renate Goetschl, Régine Cavagnoud, Miki Dorfmeister, Corinne Rey Bellet...!
Bene, ora è giunto il tempo dei maschietti e sulla pista olimpica di Kvitfjell dovranno volare...TUTTI...come mai siano riusciti a farlo in questa stagione.
Svindal guida la classifica con 10 punti su Paris e 15 su Innerhofer, uno Svindal che viene dato per stanco (frottole), uno Svindal che si presenta davanti al suo pubblico con il fresco titolo di campione del mondo della specialità (già vinto ad Are nel 2007) e che, da grande campione, non è mai sazio di successi. Oltre al norvegese bisognerà tenere a bada l'austriaco Kroell che quassù da cinque anni va regolarmente sul podio e che mastica un po' amaro per questa supremazia italica così forte quest'anno da impedirgli sinora di vincere. Anche Reichelt merita rispetto, ma sul tracciato dei Giochi di Lillehammer non si è mai trovato bene, neppure in superg. Non è più campione del mondo Guay, ma dopo la bella prova di Kitz anche lui vuole provare a gettare gli italiani giù dal podio.
Ebbene, lo squadrone di Rulfi deve arrivare in Norvegia carico come non mai, cattivo al punto giusto, cazzuto come se in palio ci fosse la medaglia olimpica, perché la storia ci ha insegnato come il "meteo" a Lenzerheide possa essere poco affidabile e ci sia il serio rischio di dover chiudere la partita già in Norvegia. Mancheranno gli infortunati Jansrud e Clarey e, Heel per esempio, ha in mano una carta pesantissima da giocare potendo recuperare molto su questi sfortunati avversari. Werner qui ha già vinto (ricordate la famosa tuta con il marchio...un po' storto) e se non si farà distrarre dagli gnomi del bosco può tornare sul podio.
Ecco, questo è lo snodo della spedizione azzurra, andare sul podio...in tanti, anche tre, quattro, perché no! E' già accaduto e i nostri ragazzi possono farlo senza che nessuno si scandalizzi o peggio gridi al miracolo! Innerhofer, Paris, Heel, Fill, Klotz, Marsaglia e Varettoni sono la "pattuglia acrobatica" più veloce della Coppa del Mondo e non devono aver timore di alcuno, anzi! Ravetto, Rulfi, Carca, Ghidoni, Frilli, Corradino, "Volpe" e tutto il resto del Gruppo devono farli arrivare al cancelletto (prove o gara vera, non importa!) con la massima concentrazione possibile, caricati e convinti, consapevoli di recitare un ruolo da protagonisti su di un palcoscenico dove il coraggio e la bravura non bastano per vincere, questa volta per imporsi bisognerà esorcizzare i propri muscoli stanchi e appesantiti dalle sfide dell'inverno, bisognerà rinvigorire ogni fibra con quelle qualità del cuore e dell'anima che ti aiutano a sopportare la sofferenza e ti fanno vincere contro avversari impossibili!
Non voglio neppure immaginare...(continua)