Mölgg di bronzo nel gigante di Ligety record
di Luca Perenzoni
LIVE DA SCHLADMING – È Manfred Mölgg il terzo uomo del gigante mondiale! Come previsto Ted Ligety è andato a prendersi il suo terzo oro a Schladming precedendo di 81 centesimi il padrone di casa Marcel Hirscher, ma sul terzo gradino del podio c'é spazio per Manfred Mölgg che ha scalzato Svindal (legno per soli 4 centesimi per il vichingo) per completare il terzetto di eroi del gigante. Eccellente anche il sesto posto di Davide Simoncelli, undicesimo Max Blardone, 23imo Roberto Nani.
C'è tanto, tantissimo nella medaglia di Manfred Mölgg: c'è la caparbietà del marebbano, tornato prepotentemente ai vertici dopo una stagione difficile; c'è la fine del digiuno della squadra azzurra di gigante che perdurava dall'oro di Tomba a Sierra Nevada '96 e mai interrotto dal Dream Team, almeno fino a ieri; ma in quello stesso bronzo c'è anche il segno di due erroracci, uno per manche, che avrebbero potuto frenare il finanziere altoatesino, tarparne le ali, ma che a conti fatti non sono riusciti a tenerlo giù dal podio, nonostante il tentativo in extremis dell'incredibile Svindal di regalarsi un ulteriore sorriso con i colori dell'iride.
Anzi, proprio alla luce della semi-disarcionata della prima discesa e della scivolata nella seconda, recuperata solo in extremis, il terzo posto di Manni da San Vigilio appare ancora più intrigante, perchè non si azzarda nulla nel dire che tra un errore e l'altro se n'è andato un secondo abbondante e che alla fine anche il buon Hirscher non è poi così lontano da questo Mölgg tanto convincente. E tanto vincente: dopo l'argento ed il bronzo in slalom tra Aare e Garmisch il trentenne del Mareo raccoglie anche un metallo in gigante. Quattro mondiali partecipati e tre medaglie raccolte: una collezione ricca (a cui si aggiunge anche la coppetta di slalom) a cui manca solo un tocco dorato. Ma la scaramanzia suggerisce di non sbilanciarsi troppo.
Davanti a tutti è ancora Ted Ligety che dopo l'oro in superG e in superCombi completa l'opera con il tris in gigante, a conferma del titolo vinto due anni or sono a Garmisch Partenkirchen (come lui, in precedenza Nierlich, Stenmark, Thoeni, Sailer, Erikssen) per cucirsi ancor più addosso l'etichetta di Mister Gigante. Un oro vinto con il freno a mano tirato sul muro finale della Planai in entrambe le manche. Per la serie, perchè correre rischi inutili?
Ottantuno centesimi alle spalle dell'imprendibile americano ecco Marcel Hirscher che manda in visibilio i 40.000 di Schladming che dopo la prima manche temevano di incorrere in una nuova giornata beffa. L'argento in gigante vale molto per il salisburghese che al traguardo ha incitato la folla, quasi volesse scaricare attraverso di essa la tensione maturata in questa lunga attesa, anche in seguito al piccolo infortunio al collo rimediato nell'ultimo allenamento di ieri.
Ligety, Hirscher e Mölgg: poi c'è l'onnipresente Svindal, il giovane Pinturault e l'esperto Davide Simoncelli, sesto con rammarico ma comunque al miglior mondiale della carriera. La pista e la serenità maturata negli ultimi mesi hanno influito sicuramente nel risultato del trentino che ha visto sfuggire l'occasione del podio sul muro della prima discesa, affrontato forse con troppo rispetto nel timore di rovinare tutto. Più indietro invece Blardone, undicesimo a 2.82.
Dal gigante, ("finalmente ce l'abbiamo fatta dopo tante pessime figure" dice il dt Claudio Ravetto), arriva dunque la terza medaglia del mondiale per i colori azzurri dopo gli argenti firmati Paris e Fanchini. Mancano solo gli slalom, il mondiale non è di certo finito.