Gioie e dolori di Nadia Fanchini
di Matteo Pavesi
Farsi male, rialzarsi, ritornare, rifarsi male, rialzarsi, ritornare, rifarsi male, rialzarsi, ritornare: vi viene in mente un nome? Si, Nadia Fanchini.
Nel dicembre 2003 alle sua prima vera stagione in Coppa Europa arriva al Tonale, a due passi da casa sua, e subito centra un 4/o e un 2/o posto: per la 17enne Nadia è l'inizio di una stagione straordinaria, in cui farà il posto fisso in superg, vincerà l'oro mondiale juniores in superg e gli Assoluti in libera, superg e combinata.
Visto l'enorme talento gli allenatori decidono di portarla in CdM, dove ad Are e Lenzerheide entra per la prima volta nelle top10, mentre ai Mondiali di Bormio è medaglia di legno in superg (pochi giorni dopo la sorella Elena vince un clamoroso argento in discesa)
In quel finale di stagione vince anche l'oro in gigante e discesa, l'argento in superg ai Mondiali Juniores di Bardonecchia.
Nella stagione 2005/2006 continua la sua crescita nel circuito maggiore, gareggiando in gigante, superg, discesa e superk, entrando tre volte nelle top10 e chiudendo la stagione con il 5/o posto di Are in discesa, fino a quel momento il miglior risultato in CdM. Alle Olimpiadi 2006 è 8/a in gigante e 10/a in discesa.
Finisce l'anno con il titolo italiano in superg e discesa.
Poi, durante l'estate, Nadia non può allenarsi: problemi fisici che l'assalivano nell'immediato pregara consigliavano di vederci chiaro, e solo ad inizio ottobre arriva il nulla osta della commissione medica del Coni per la ripresa dell'attività agonistica.
Nel dicembre del 2006 arriva il primo podio, a Lake Louise, e poco dopo si frattura il polso cadendo in Val d'Isere. Il 24 febbraio 207, nel corso della seconda manche del gigante di Sierra Nevada, Nadia cade e prende un botta al ginocchio: all'inizio sembra infortunio di poco conto invece si rompe il legamento crociato anteriore.
Dopo l'operazione, la fisioterapia e il lungo stop, Nadia torna sugli sci ai primi di settembre, in Cile . Non è pronta per l'opening di Soelden, ovviamente, e in più una aritmia al cuore ritarda ulteriormente il rientro della camuna.
Dobbiamo dunque aspettare fino a metà gennaio del 2008, quando il CONI dà nuovamente li nulla osta per riprendere a gareggiare. Nadia vuole tornare al cancelletto, da cui manca dal febbraio 2007, e lo staff tecnico la porta a Cortina, dove è 25/a in superg. Venti giorni più tardi ecco il miracolo: al Sestriere è terza in discesa, dopo aver messo nelle gambe solo 4 gare, un terzo posto che riesce a ripetere anche a Crans-Montana, nella penultima libera stagionale.
Dopo aver vinto ancora due titoli nazionali, in superg e discesa, e dopo una estate priva di particolari problemi, Nadia si lancia verso quella che è stata finora la sua stagione migliore, quel 2008/2009 che chiuderà addirittura al 9/o posto della generale, con 714 punti, 2/a in superg e 5/a in discesa. Un bottino notevole, conquistato grazie alla prima vittoria in Coppa, a Lake Louise in superg, e altri 4 podi e 5 risultati nelle top10 tra discesa e superg.
Anche ai Mondiali 2009 lascia il segno, vincendo il bronzo in discesa.
Arriviamo così al gennaio 2010, ad un mese dall'appuntamento Olimpico: Nadia fa molto bene nella tappa di Haus Im Ennstal con un 4/o posto in discesa e un terzo in superg. Il 27 il CONI presenta le squadre olimpiche, poi si va a St.Moritz, ultima tappa prima delle Olimpiadi.
Sulla Corviglia, a poche porte dalla fine del superg, Nadia cade toccandosi le ginocchia per il dolore: rottura dei collaterali mediali e dei crociati anteriori di entrambe le ginocchie. Una mazzata tremenda. Viene operata il 5 febbraio di tre anni fa, il giorno in cui sarebbe dovuta partire per Vancouver, per la spedizione olimpica.
(continua - seconda parte)