Ligety oro iridato in super-g;abdica Innerhofer
di Vittorio Savio
LIVE DA SCHLADMING - In un super-g, più gigante che super, Ted Ligety trova la via dell'oro iridato sulla Planai di Schladming. Per lo statunitense si tratta del secondo successo in carriera in questa specialità (il primo risale al 2010), lui che invece ha vinto sempre e solo in gigante (15 volte) e che gli regala il secondo oro iridato oltre ad un bronzo. Una sorta di riscatto della squadra Usa dopo essere rimasta vittima della sfortuna perdendo ieri per molto tempo Lindsey Vonn. Gli Usa regalano anche un altro dispiacere ai padroni di casa dell'Austria: a St. Anton nel 2001 a vincere il super-g fu sempre uno statunitense, Daron Rahlves. Corsi e ricorsi storici.
Ligety è stato l'unico a reggere la tracciatura molto stretta - colpa anche della conformazione molto stretta di questo tracciato - approntata dall'allenatore norvegese che ha ribaltato i piani di molte squadre che schieravano quasi esclusivamente dei velocisti. "Una vittoria incredibile - ha dichiarato ai microfoni dello stadio l'americano - Questa era una gara molto tecnica, adatta alle mie caratteristiche". Quest'oggi si sono salvati in corner i francesi che trovano un argento insperato con un Gauthier De Tessieres, proiettato al cancelletto di partenza per l'assenza dell'infortunato Clarey e il super favorito Aksel Lund Svindal, rimasto vittima della ultima "S" che gli ha fatto perdere due dei tre metalli più pregiati. Alla fine il norvegese, vincitore di tre dei quattro super-g di stagione in coppa del mondo, si deve accontentare di un bronzo.
Nulla da fare per il nostro Christof Innerhofer, costretto ad abdicare, e a cedere quel titolo conquistato due a anni fa a Garmisch-Partenkirchen. Il finanziere di Gais ci ha provato comunque, anche se forse ha accusato un po' di pressione in questa vigilia di gara iridata. Alla fine chiude comunque nei top10, settimo, ma forse senza rimpianti. "Ci ho provato - ha dichiarato l'azzurro al traguardo - ho dato tutto me stesso e dunque non ho rimpianti. Forse ho sentito un po' di pressione in questa vigilia di gara. Ero il campione del mondo in carica e tutti volevano da me il grande risultato. Ora però bisogna voltare pagina e pensare alla discesa".
Giornata grigia in tutti i sensi anche per il resto della squadra affondata un po' nella molle neve stiriana e nel tortuosissimo tracciato di gara. Finisce fuori dai top10 Matteo Marsaglia, risalito però in undicesima piazza dopo la squalifica per irregolarità nei materiali (scarpone troppo alto) dello svizzero Silvan Zurbriggen. Più attardati un Peter Fill, al sesto mondiale, che chiude 14/o e Werner Heel, forse il più deludente oggi, solo 20/o. Siegmar Klotz, preferito a Dominik Paris ha concluso 22/o.
Se in Casa Italia è palpabile un po' di delusione per come sono andate le cose, non gioiscono nemmeno i padroni di casa dell'Austria, finiti fuori dal podio anche oggi come ieri tra le donne. Non accadeva da Sierra Nevada che il Wunder Team non marcasse medaglie in entrambe le gare nella stessa edizione. Oggi il migliore, finendo per indossare però la medaglia di legno, è stato Hannes Reichelt, quarto a precedere l'altro compagno di squadra e giovane idolo di casa Matthias Mayer. Sesto è finito un altro gigantista francese Alexis Pinturault.
Ora prossime medaglie maschili da assegnare, quelle della discesa libera maschile in programma sabato 9 febbraio (inizio ore 11.00).