Hirscher esagera, Ligety a segno! Grand Moelgg 4°!
di Luca Perenzoni
Nella prima manche si diceva che non sbagliare era concesso a pochi, ad Adelboden. La seconda discesa ha ribadito il concetto, premiando chi ha saputo gestire la gara senza spingere a tutta, controllando sui muri senza farsi sorprendere dai dossi, potendo oltretutto contare su un vantaggio cospicuo su quasi tutti: finalmente la Chuonigsbergli ha premiato Ted Ligety, fino ad oggi mai sul podio nella pista mito del gigante. Insomma è ancora l'americano a conquistare il successo in questa stagione, il quarto acuto nelle cinque gare disputate ma per una volta lo statunitense non ha dominato di tecnica e di velocità, ma di testa. Ha fatto quello che c'era da fare, senza esagerare, senza prendere più rischi del dovuto, mettendo naturalmente in conto di poter essere superato da uno scatenato Marcel Hirscher, ma anche di non cedere spazio a nessun'altro.
Esagerare. Ted per una volta non ha voluto farlo; Marcel invece non ha resistito: è in fiducia assoluta, l'austriaco. Arrivava da una striscia di podi interminabile, tanto in gigante quanto in slalom, ma tra le porte larghe ha sin qui dovuto soccombere di fronte alla brillantezza di Ligety. Forse oggi al cancelletto di partenza della seconda manche ha pensato che poteva essere l'occasione per rendere allo yankee alcuni di quei secondi di ritardo accumulati nelle prime gare di stagione, Val d'Isere esclusa. Forse l'ha pensato, non lo si saprà mai: certo è che la manche sembrava dare quel responso. Dopo la prima erano divisi da soli 17 centesimi in favore di un Hirscher che si è presentato sul muro con oltre un secondo di vantaggio: una prova mostruosa; purtroppo per lui esagerata. Il salisburghese a quel punto non è riuscito a gestire le somme pendenze del muro conclusivo di Adelboden, sbagliando una, due porte, restando nel tracciato per miracolo e chiudere solo 16imo a 3 secondi esatti da Ligety che ha così festeggiato la 15ima perla della carriera.
Ma il ventitreenne non è stato l'unico a sbagliare: tanti tra i migliori della prima manche non hanno saputo ripetersi: Fanara da terzo è deragliato dopo poche porte, Alexis Pinturault, quinto, ha pasticciato non poco per finire 14imo; lo stesso Max Blardone, settimo a metà gara, è stato tradito dal "suo" muro, chiudendo anzitempo; meglio andata ai vecchi volponi Svindal e Kostelic che pur scalando qualche posizione hanno limitato i danni, con il croato quinto davanti al norvegese che, a sorpresa, sgranocchia qualche punto ad Hirscher.
A tutto vantaggio di chi inseguiva, della strana coppia tedesca formata da Fritz Dopfer (primo podio stagionale) e Felix Neureuther (primo podio della carriera in gigante) che hanno completato il podio, lasciando piedi a terra un fantastico Manfred Moelgg, eccellente interprete della seconda manche (secondo miglior tempo, battuto di un solo centesimo da Neureuther) e quarto a conferma di una forma fisica di elevata caratura. E chissà che domani in slalom proprio il marebbano non possa riavvicinare il podio, coadiuvato dalla coppia fassana Sabo&Devil. Ottimo Manni, insomma: è lui il più costante del team di Jacques Theolier; Blardone magari ha picchi più elevati, ma anche un maggior bagaglio di errori. Ancora incostante invece Simoncelli: smarrito nella prima manche, il roveretano si è ritrovato nella seconda, per chiudere decimo con il sesto tempo parziale. Peccato che si sia svegliato tardi. Punti preziosi anche per Florian Eisath, 18imo: l'ultimo posto nel quartetto iridato a questo punto dovrebbe essere suo, a meno di diverse scelte dettate da ragioni generali di contingente.