La Coppa del Gobbo - Bravo,bravi
di Carlo Gobbo
Non riesco ad immaginare quale regia meticolosa stia aiutando Marcel Hirscher nel gestire tutto il frenetico ritmo che circonda il protagonista assoluto in questo avvio di Coppa del Mondo. Una vertigine che, almeno sino ad oggi, pare stimolare ed elettrizzare l'eroe dello sci austriaco che non conosce flessioni di rendimento e che non finisce di stupire per l'autorevolezza e la maturità delle sue vittorie. Anche a Zagabria ha fatto ciò che ha voluto ed i suoi sci si muovono con una naturalezza ed una precisione che paiono più due gambe un po' più lunghe piuttosto che due attrezzi da dirigere ed indirizzare. Da alcuni anni si usano iperboli ed esaltanti aggettivi per tentare di definire questo ragazzo ma in questa stagione siamo davanti ad un qualcosa di particolare, un "progetto" di autentico investimento industriale pianificato nei minimi particolari. La materia prima è di purissima classe, poi sulla qualità della persona c'è la garanzia di papà Ferdinand, aggiungiamo al tutto il bisogno per una nazione come l'Austria di avere un riferimento capace di attrarre la passione popolare, soprattutto quella giovanile ed ecco creato il "mito" per le nuove generazioni: HM , il logo studiato da Atomic in una enorme operazione di marketing che coinvolge, a livello di materiali, la linea di sci, casco, occhiali. (Jon Ollson lo fece già anni fa, ma qui siamo in Austria dove il mercato è tutta una nazione!).
Già a Soelden avevamo visto un atleta diverso, più sorridente, più aperto verso il pubblico, più autoironico, ricordate il gesto del verricello nella prima manche, quando non arrivava mai al traguardo? Geniale!! E all'arrivo di Ligety si era inchinato allo statunitense con elegante gesto salisburghese...
Finora ha dato spettacolo e lezioni di tecnica, come nella prima manche dello slalom di Campiglio e nella seconda di Zagabria. E' bravo, molto bravo ed è divertente raccontare le sue gare ed il suo motto "No risk no fun" lo rendono sempre più simpatico. E' cresciuto con il poster di Benny Raich in camera e se continua ad essere umile ne raccoglierà il testimone nei cuori degli austriaci. Mi chiedo però come potrà reggere questa condizione e giungere ai mondiali di Schladming ancor più competitivo...lo vedremo tra poco più di un mese.
Bravo anche Mario Matt balzato sul podio con la reattività di un gatto! Non mi stupirei se a Schladming mettesse tutti d'accordo! In estate Alexis Pinturault si era rotta la caviglia sinistra, settimane di lavoro e di test sui materiali perduti. Eppure è già lì con i big e appena arriverà nel primo sottogruppo lo vedremo mettere la freccia per i sorpassi!
Bravi gli azzurri, Stefano Gross ha tirato un bel sospiro di sollievo e non importa se per sei centesimi ha perduto il podio, adesso arriva Adelboden dove tutto è iniziato nella passata stagione! Cristian Deville ha molto da recriminare ma è sempre bravo a non perdere la fiducia e ad Adelboden, l'anno scorso era stato il più bravo nella prima manche. Bravo Patrick Thaler, a 35 anni il suo rendimento è sontuoso. Bravo Manfred Moelgg, sempre regolare, attento, su ritmi di grande qualità tecnica. Dei tre ragazzi che salirono sul podio iridato di Garmisch (Grange, Byggmark e lui) Manni è quello che oggi ha più probabilità di riconfermarsi. Bravo Riccardo Tonetti, è saltato ma stava facendo una gran manche, prima o poi metterà assieme il puzzle vincente. Mi dispiace per Giuliano Razzoli, la schiena forse sta pagando il prezzo di un superlavoro per testare i nuovi materiali, spero possa recuperare subito e giocarsi tutte le carte per staccare il biglietto iridato.
continua