Werner Heel: "sciare mi rende nuovamente felice!"
a cura della redazione
La pazza discesa della Val Gardena, 7 rinvii e ultimo atleta sceso poco prima delle 16, ha collocato sul gradino più alto del podio l'americano Steven Nyman, che proprio domani domenica avrebbe festeggiato i 6 anni dalla sua prima e unica vittoria, ottenuta proprio in Val Gardena:
"Le condizioni climatiche sono state determinanti oggi. Quando ho sentito che Rok aveva conquistato la leadership, ho capito che la pista era diventata più veloce. Si era aperta una porta e volevo entrare ad ogni costo. Avevo già ottenuto due buoni risultati nelle prove cronometrate e qui comunque avevo già vinto. Oggi ho trovato la linea ideale e ho attaccato al massimo. Questo è quello che ho fatto. Mi sempre tranquillo in Val Gardena e su questo tipo di percorso. L'anno scorso mi sono rotto il tendine d'achille, poi ho riportato anche la rottura di due costole e per questo sono rimasto fuori a lungo. Ero entusiasta di tornare a gareggiare qui e avevo voglia di sciare bene. Ho lavorato duramente tutta l'estate, ho cercato di convincermi che potevo ancora farcela e non è stato facile. Poi è arrivata una giornata come questa..."
Felicissimo, non potrebbe essere diversamente, anche lo sloveno Rok Perko, mai nei top10 in Coppa prima di oggi, e ancora incredulo sul podio:
"Prima di questa gara il mio miglior risultato era il 12esimo posto di Kvitfjell. Oggi per la prima volta sono riuscito a salire sul podio, ma anche ad entrare tra i primi 10. Spero non sia il primo e ultimo risultato di questo tipo, la nostra squadra è molto giovane, motivata e penso che siamo sulla strada giusta. Ovviamente sono contentissimo di questo secondo posto"
Un po' più amaro il terzo posto del canadese Erik Guay, che già sentiva profumo di vittoria:
"Finché sono sul podio posso ritenermi soddisfatto. Chiaramente sarebbe stato meglio vincere, ma comunque è meglio finire terzo che quarto. Sicuramente chi è partito dopo ha sfruttato le migliori condizioni della pista e della visibilità. Gareggiamo all'aperto e quindi può nevicare, può esserci vento, insomma, può capitare di tutto. E per questo sono felice di essere salito sul podio. Nella mia testa ho vinto io oggi. Non voglio togliere nulla ai due che mi precedono e che si sono avvantaggiati dei loro numeri di partenza, era quello che andava fatto e l'han fatto"
Delle mutate condizioni ne ha approfittato anche Werner Heel che però aveva già dato ampi segnali di essere sulla strada buona in questa prima parte di stagione:
"Sono veramente felice di questo sesto posto e dei punti che mi dà in classifica. Il mio obiettivo è quello di tornare tra i migliori 15 nelle due specialità veloci. Siamo sulla giusta strada e sciare mi rende nuovamente felice. Questo è quello che conta. Mi dispiace per i miei due compagni Peter e Siegmar Klotz. Sono scesi tra i primi e praticamente hanno fatto da apripista, liberando il percorso dalla neve. Ma si sa che lo sci è fatto anche di imprevisti e che dunque possono capitare anche questi inconvenienti".
Chi mastica amaro, nonostante il 4/o posto, è Kjetil Jansrud:
"Penso che non tutti gli atleti abbiano trovato le stesse condizioni della pista, che è diventata molto più veloce per chi è partito con un numero di pettorale alto. Ma lo sci è uno sport che si disputa all'aperto e non è la prima volta che succede una cosa simile. Comunque posso parlare solo per me e penso alla fine di aver fatto una buona gara. Abbiamo lavorato molto sul materiale e posso dire di trovarmi bene".