Lizeroux:"non sono ancora pronto ma non mollo"
di Matteo Pavesi
Fermo dal gennaio 2011, lo slalomista francese Julien Lizeroux non è ancora tornato sugli sci. Una lunga, lunghissima riabilitazione, tanto che qualche settimana fa aveva dichiarato: "a Schladming voglio esserci, è il momento clou della stagione. Spero di esserci, e di avere qualche possibilità". Julien, argento in slalom e superk a Val d'Isere 2009, non ha fissato una data per il ritorno sugli sci. Ma i media francesi hanno iniziato ad avanzare qualche dubbio sulla carriera del campione di La Plagne, anche in passato troppo spesso fermato dagli infortuni. Così anche per sgombrare il campo da ogni equivoco proprio oggi Julien ha scritto un lungo post sul suo blog, chiarendo nel dettaglio ogni dubbio:
"...breve sintesi della situazione: a giugno 2011 operazione al tendine del quadricipite, poi lungo fase di riabilitazione fino alle fine del 2011. A gennaio 2012 il verdetto del controllo non è molto positivo: l'operazione non è andata bene e i medici non mi danno soluzioni. Ho scelto quindi di mantenere la calma, di avere pazienza. Ho fatto pausa in primavera, poi a giugno ho ripreso la riabilitazione, con alcuni progressi, ma molto lentamente. Ai primi di luglio 2012 nuovo checkup medico: nuovo intervento chirurgico (più semplice, in artroscopia) per rimuovere pezzi di cartilagine dal mio ginocchio e ripulirlo. Dopo 6 settimane di convalescenza tra Albertville e il Centro di Boulouris ho ripreso la riabilitazione.
Il trend è positivo, dovevo ripartire da molto in basso, ma ho ancora bisogno di tanto lavoro per tornare ad avere una buona condizione. Il prossimo passo è il ritorno sugli sci. Al momento non ho ancora una data, mi piacerebbe farlo ai primi di dicembre. Farò dei test, cercherò di capire cosa posso fare. Ci sono due possibili scenari: tutto va bene, e quindi devo prevedere almeno 15 giornate di sci libero per riabituare il ginocchio e la coscia alle sollecitazioni dello sci e vedere come reagiscono, poi si potrà pensare a tornare a far pali (le gare poi sono un passo ancora più in la).
se invece dal test capisco che è premature, che il dolore è troppo forte o che non sono pronto...allora dovrò continuare con le sessione di preparazione atletica e rafforzare le articolazioni.
Difficile per me programmare il futuro. Il mio ginocchio rimane il "capo" ed è lui che comanda, in accordo con lo staff medico, i fisioterapisti e gli allenatori...Non ho perso gli stimoli a fissare obiettivi e cercare di raggiungerli, adattandomoi alla situazione (con molte ore di sudore e fatica)"