Ida Giardini, dal lago alle montagne di Marco Regazzoni
Le valli del Bresciano, recentemente, hanno regalato grandi soddisfazioni allo sci azzurro: Dada Merighetti e le sorelle Fanchini vengono da quelle splendide terre, ma anche tra le più giovani c'è una Leonessa che sa graffiare bene. E' Ida Giardini, classe 1993, nata e cresciuta a Desenzano del Garda, punta meridionale del Benaco. Durante la scorsa stagione, la ragazza del Rongai Pisogne ha debuttato in Coppa Europa con tre piazzamenti a punti nelle prove veloci di Sella Nevea, tra cui spicca un 14° posto nella prima discesa. Un risultato che ha sorpreso la stessa Ida: "E' vero, conoscevo già la pista grazie ad alcune gare FIS del mese precedente, però non pensavo di andare così bene. Era un tracciato particolare e sono riuscita a sfruttarlo ottimamente". A fine marzo è stata la volta dei Mondiali juniores di Roccaraso: una bella esperienza, perché "per la prima volta mi sono potuta confrontare con le ragazze più forti del mondo, alcune delle quali, come la Shiffrin, già proiettate ad alto livello". Un evento comunque condizionato da condizioni climatiche pessime, con gare "all'alba, per evitare il caldo della mattina" e piste "che si deterioravano subito, impedendo a chi partiva indietro di fare un buon risultato". Ad ogni modo, la Giardini ci tiene a specificare che nessuna di queste "vuole essere una scusante per i risultati mancati: però non è stato bello sentire certi giudizi sulla squadra e sui tecnici, senza rendersi conto delle condizioni in cui gareggiavamo". Archiviata la stagione 2012, per la giovane bresciana è ora il momento di una nuova avventura: in quanto vincitrice del circuito Gran Prix, ha ottenuto la promozione in nazionale, entrando nel gruppo FuturFisi. Finora, già due ritiri atletici e due sulla neve per il nuovo team diretto da "Heini Pfitscher, un tecnico sempre pronto a dare spiegazioni quando c'è bisogno", mentre lo skiman di Ida è Mattia Giongo, "fortunatamente già incontrato l'anno scorso". Dopo i test di lunedì a Verano Brianza, per le azzurre è il momento di tornare sugli sci, infatti già da domenica "saremo sulle nevi dello Stelvio, che sarà la nostra casa per buona parte del mese di agosto, con l'eccezione di un breve periodo indoor a Landgraaf". Nel prossimo inverno la gardesana punta a "gareggiare con più regolarità in Coppa Europa, magari disputando anche qualche gigante, oltre che nelle prove veloci". Insomma, tutto tranne lo slalom, specialità nella quale "mi impegno sempre, cerco di migliorare, senza però ottenere nulla". La Giardini non ha iniziato a sciare perché ammaliata da qualche grande campione, ma solo perché "lo facevano già i miei fratelli, che certo non posso definire miti", ci dice scherzando. Attualmente, la sua atleta preferita è Lindsey Vonn, "non tanto per i suoi trionfi, quanto per la sua sciata solida, compatta, quasi maschile, e per la sua continua fame di vittorie". Un apprezzamento speciale non può mancare per Sabrina Fanchini, chiamata "sorellin", grande esempio di "tenacia e forza di volontà, un vero modello per tutti". Guardando indietro, Ida è consapevole che non sarebbe stata qui senza l'aiuto "della mia famiglia: non tutti i genitori permettono di far passare la scuola quasi in secondo piano (scuola che ha brillantemente terminato con un 89 alla maturità scientifica, NDR) come hanno fatto i miei, mentre i fratelli mi hanno sempre consigliato e tirato su il morale". Dal punto di vista tecnico, deve la sua crescita "principalmente a Devid Salvadori e Daniele Simoncelli, incontrati al Rongai, fondamentali anche sul piano delle motivazioni". Ida non si dimentica nemmeno di "Faustino Biena, coach, assieme a Cristiano Bragadina, nella categoria Allievi, dove ho fatto il mio primo salto di qualità". E un altro salto di qualità è ciò che possiamo augurarle per la nuova stagione, sperando di vederla presto assieme alle altre bresciane.
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