Paloniemi, Cochran e Mowinckel gli ultimi ori di Marco Regazzoni
Programma intenso per l'ultima giornata dei Mondiali juniores in Val di Sangro: oggi si sarebbero dovute disputare la prova e la discesa femminile (valida anche per la combinata), e lo slalom maschile (anch'esso contestuale alla combinata, costituita da DH+GS+SL). Tuttavia, le avverse condizioni meteorologiche hanno impedito lo svolgimento della libera e quindi il titolo di questa disciplina non potrà essere assegnato, considerando l'impossibilità di ulteriori recuperi; per la combinata, si è così tenuto conto del superg, e la classifica ha premiato la norvegese Ragnhild Mowinckel davanti alla compagna di squadra Annie Winquist e alla svizzera Corinne Suter. Tra i maschi, nello slalom non si sono riscontrate grosse sorprese, con i favoriti della vigilia impegnati a battagliare per le prime posizioni: Stefan Luitz, leader a metà gara, è saltato nella seconda manche, spianando la strada al successo del finlandese Santeri Paloniemi. Il diciottenne della Lapponia, sul podio a Pamporovo in Coppa Europa, ha preceduto di 1.26 il norvegese Kristoffersen, già oro ieri in gigante; completa il podio l'elvetico Reto Schmidiger, più a volte a punti in Coppa del Mondo. Fuori dalla zona medaglie il canadese Philp e lo sloveno Kranjec. In casa azzurra c'è un certo rammarico per l'uscita di Giordano Ronci, vicino alla top ten dopo la prima prova; stessa sorte anche per Zingerle, Bosca e De Vettori. Alla fine, il migliore è Stefano Baruffaldi, ventisettesimo ad oltre 7'' dal vincitore; poco più indietro il sappadino Emanuele Buzzi. Tuttavia, lo stesso Baruffaldi era in piena corsa per le prime posizioni in combinata (quinto prima della gara odierna), ma l'eccessivo ritardo accumulato tra i rapid gates gli ha impedito di salire sul podio, nonostante alcune defezioni tra quelli che lo precedevano: alla fine, oro per il figlio d'arte statunitense Ryan Cochran-Siegle davanti al solito Kristoffersen e allo sloveno Kranjec, quinto il giovane lecchese. Dunque, il bilancio azzurro al termine dei Mondiali abruzzesi (che ora passano il testimone al Quebec) è di una sola medaglia, ovvero l'argento del team event. I dominatori assoluti della rassegna iridata sono stati i norvegesi con 4 ori, 3 argenti e 1 bronzo, seguiti dagli svizzeri (1-3-4).
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