Badia, Gardena, Cortina e Campiglio contro la FISI di Matteo Pavesi
Non si ricuce, anzi si allarga, lo strappo tra FISI e i Comitati Organizzatori italiani sulla questione dei diritti televisivi. Sul tavolo c'è il rinnovo delle quote dei diritti televisivi per il quinquennio 2011/2016, con la FISI che da tempo chiede una quota maggiore dei proventi, il 45%, richiesta ribadita anche nell'ultimo Consiglio. Oggi è arrivata la risposta dei comitati di Alta Badia, Cortina, Gardena e Madonna di Campiglio che tramite un comunicato stampa ufficiale congiunto prendono una dura posizione contro la federazione, arrivando a mettere in dubbio l'organizzazione stessa degli eventi.
"La richiesta del 45% sui proventi dei diritti televisivi da parte della FISI, deliberata martedì dal Consiglio Federale, rende impossibile l’organizzazione delle gare ai livelli richiesti contrattualmente dalla FIS, titolare del circuito, dagli sponsor e dalle televisioni con il rischio di essere cancellati in futuro dal calendario di Coppa del Mondo.
Compito degli organizzatori è allestire un evento di grande professionalità, nel rispetto della sicurezza degli atleti e dei servizi necessari e basilari in un evento sportivo internazionale.
Non riusciamo a capire quale sia la strategia della nostra federazione. La proposta dei comitati organizzatori prevede il 35% (gare femminili) - 40% (gare maschili) dei corrispettivi TV alla federazione e il 65%-60% all’organizzazione dell’evento. Alla quota si aggiungono servizi vari per gli sponsor della federazione. Si tratterebbe di un aumento del 30% in quattro anni a favore della federazione. Oltre questa quota non possiamo andare, perché non c’è sostenibilità finanziaria.
Senza accordo sostenibile la FIS potrebbe assegnare queste gare a località estere e la gloriosa storia della Coppa del Mondo di sci italiana, della Saslong, della Gran Risa, della pista Olimpia delle Tofane e della Tre Tre, che in passato hanno ospitato oltre 200 gare di Coppa del Mondo, sarà per sempre archiviata."
Tra i firmatari non c'è Bormio, il cui comitato è guidato da Maurizio Gandolfi, considerato "vicino" al presidente Morzenti. A cinque mesi dalle gare tricolori dunque i contratti non sono stati firmati e non sarà facile trova l'accordo in quello che è diventato a tutti gli effetti un braccio di ferro che deve essere risolto, e alla svelta, per il bene dello sci azzurro, per la sua crescita, per la sua lunga storia.
A queste considerazioni così ha risposto Morzenti: "Le gare di Coppa del Mondo, oltre ad essere uno spettacolo sportivo di caratura internazionale, rappresentano uno straordinario strumento di promozione del territorio. Pertanto la Federazione non può farsi carico di pagare, per conto altrui, le spese per la promozione turistica. A quanto pare, invece, ci sono Comitati che intendono fare promozione del territorio utilizzando fondi derivanti dai diritti tv, dalla pubblicità e dal marketing, che appartengono al 100% alla Fisi. Mi chiedo quanto costerebbe a queste località turistiche apparire in televisione per tutte le ore di copertura mediatica dell'evento. I dati in nostro possesso dimostrano inoltre che la crescita di visibilità del nostro sport in Italia, è dato dai successi dei nostri atleti in Coppa del Mondo e soprattutto ai Mondiali e alle Olimpiadi. Bisogna anche tenere presente che gran parte delle federazioni straniere dello sci non spartiscono le quote dei diritti con gli organizzatori, se non in minima parte. Gli organizzatori stranieri, infine, sostengono attivamente la Federazione e i comitati territoriali, oltre ai singoli sci club. Mi auguro comunque che in futuro, anche da parte degli organizzatori, vi sia la disponibilità a collaborare in un clima di dialogo, ad esclusivo favore dello sport agonistico e di base".
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