Heel assolve "in parte" la Fis sulla sicurezza di Vittorio Savio
LIVE DA VAL GARDENA
La sicurezza in pista è l'argomento del giorno e lo si vede anche dai titoli dei media e dalle numerose discussioni sui blog. C'è però chi butta un pò di acqua sul fuoco come il nostro Werner Heel. Il finanziere azzurro anche se non assolve completamente la Fis in materia, chiedendo ad esempio uno staff medico unico per tutto il circuito sull'esempio di quello che avviene in Formula Uno, dall'altra però aggiusta un pò il tiro su alcune considerazioni emerse in questi giorni. "Lo sci è uno sport che si pratica tra le montagne e non in pianura e dunque la componente rischio esiste - spiega Heel - Non sempre le cadute e gli infortuni che si vedono in pista sono il frutto di mancanza di sicurezza. Nel caso della mia caduta di ieri sulla Saslong è stata solo colpa del sottoscritto. Nulla di più". A margine di questa considerazione del nostro atleta di punta nella velocità che assolve anche la questione materiali, resta un dato di fatto: l'infermeria è sempre più affollata. Intanto Werner sta già facendo ritorno a casa sua in Val Passiria per un periodo di riposo. Ieri all'Ospedale di Bolzano la risonanza magnetica al ginocchio sinistro non ha evidenziato problemi gravi, solo un leggero trauma contusivo con interessamento del legamento collaterale ed un'ematoma, conseguenza della caduta nel super-g di ieri. Almeno tre settimane di riposo e ritorno in gara a Wengen. Niente Bormio dunque.
grandissimo werner. è assurdo che sui giornali si parli di sci solo in occasione di incidenti. in italia, anche se un azzurro arriva secondo, la notizia non trapela sui giornali. l'altro giorno la vittoria di Razzoli in coppa europa (gara di livello davvero mondiale) sul corriere dello sport era ospitata in penultima pagina con tre righe. è meglio che questi giornalisti non si occupino per niente di sci, se devono fare solo da cassa di risonanza agli infortuni. se poi uno vuol praticare uno sport esente da rischi c'è sempre la bocciofila o il biliardo a disposizione. ed ha anche perfettamente ragione a richiedere la formazione di una struttura medica specializzata che segua gli atleti durante tutta la stagione.