Kranjska:Moelgg all'attacco,austriaci morale basso di Luca Perenzoni
Saranno due giorni importantissimi per Manfred Moelgg quelli di Kranjska Gora. Il venticinquenne marebbano rimane infatti l'unico atleta del Circo Bianco in lizza per la vittoria delle due coppette di specialità delle prove tecniche e su una pista impegnativa come la Podkoren III potrà dire la sua tanto in gigante quanto in slalom. Oggi Manni partirà con il numero 4, preceduto dal dominatore delle ultime tre prove, Benni Raich e da Max Blardone che su una pista amica si augura di ritrovare la fluidità di azione che gli ha permesso di vincere a Bad Kleinkirchheim in principio di stagione. L'ossolano va in ricerca di un acuto che potrebbe portare anche una maggior tranquillità, a pochi giorni dalla fine di una stagione discreta, forse buona, ma non di certo esaltante com'era nei suoi programmi. Rientro in primo gruppo anche per Davide Simoncelli che si pone l'obiettivo di regolare qualche conto con la malasorte cercando di riportare anche in gara le ottime sensazioni destate in allenamento. Stesso dicasi di Alberto Schieppati: al pari del suo compagno di materiali, i problemi con l'abbinata sci-scarponi sembrano sul punto di essere risolti e se la schiena deciderà per un giorno di lasciarlo in pace proverà a sua volta a strappare il pass per le finali di Bormio, un appuntamento da non perdere. Come non vuole perderlo Peter Fill che in terra di Slovenia andrà alla caccia dei primi punti per avvicinare la soglia dei 400. Prima manche alle ore 10, seconda alle ore 13.
Situazione ben diversa in casa austriaca; il morale nella squadra che ieri pomeriggio ha raggiunto Kranjska Gora non è ovviamente dei migliori. Soprattutto quello di Maier che ha deciso di prendere parte al gigante proprio per cercare di liberare la mente dall'incidente di Lanzinger che ricorda da vicino il suo di 7 anni fa. Herminator non risparmia le critiche nei confronti di Kasper e della Fis in generale che si sono lavati le mani delle conseguenze dell'infortunio al 27enne di Abtenau. "Sì, è vero. C'era un elicottero nei paraggi - dice Maier - ma così adatto alle emergenze che hanno dovuto togliere a martellate l'unico sedile disponibile per imbarcare Lanzinger: credo sia ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Gli unici casi in stagione in cui non ricordo l'elicottero medico in pista sono stati a Beaver Creek il giorno dell'incidente a Svindal e domenica a Kvitfjell." Lo stesso Benni Raich è scettico: "Negare che qualcosa non ha funzionato a Kvitfjell è da idioti: le cose non erano come avrebbero dovuto essere, mi pare chiaro." Oggi intanto il Wunderteam ha deciso di devolvere l'intero montepremi raccolto a Matthias, che resterà in ospedale a Salisburgo per un'altra decina di giorni prima di intraprendere il cammino di riabilitazione.