Bad Kleinkircheim: i numeri dell'abbuffata azzurra di Luca Perenzoni
E' vero, nel 1974 a Berchtesgaden la vera valanga azzurra ci riuscì in un colpo solo. Ma 33 anni dopo possiamo anche accontentarci dello stesso risultato spalmato su due giornate di gara. Il riferimento è chiaramente per l'incredibile e forse irripetibile cinquina firmata tra le porte larghe della Baviera da Gros, Thoeni, Stricker, Schmalzl e Pietrogiovanna, ma quanto successo nei giorni scorsi a bad Kleinkirchheim si avvicina abbastanza e rende l'idea della prodezza di Moelgg e soci. Forse un paragone irrispettoso per quanto gli uomini della Valanga seppero fare nella loro carriera, ma in casa azzurra il morale è alle stelle dopo un fine settimana inimmaginabile. Tutto è cominciato dal gigante, con la quattordicesima doppietta (la settima in gigante, la terza con protagonista Max Blardone) ed è proseguita con lo slalom, grazie al trittico tutto azzurro che ha coperto il terzo gradino del podio e le posizioni subito a ridosso, come non accadeva, in slalom, da oltre vent'anni.
La località termale carinziana evidentemente porta bene ai colori azzurri, se è vero che già nell'88, nell'ultima occasione in cui si disputò uno slalom su queste nevi, si celebrò uno dei primi capitoli dell'epopea Tomba: ma nel frattempo molto è cambiato ed oggi la Squadra azzurra (sì, squadra con la S maiuscola) sembra pronta per assumere il ruolo di gruppo di riferimento delle discipline tecniche. Le tante promesse non mantenute degli ultimi anni stanno dando ora gli attesi frutti, e pensare che ci sono ancora alcuni dettagli non proprio di secondo piano da sistemare, come il recupero fisico di Davide Simoncelli e Giorgio Rocca, qualche sfortuna di troppo di Alberto Schieppati e Peter Fill, il percorso di maturazione ancora da completare di Werner Heel, Giuliano Razzoli e Christof Innerhofer. Insomma, in questo mese e mezzo i risultati sono arrivati a piene manciate nonostante non tutte le pedine siano a disposizione della squadra diretta da Claudio Ravetto. Le statistiche dicono che da quando la Coppa inizia a fine ottobre l'Italsci non è mai partita così bene: non resta che sperare che nell'immediato futuro possano cadere nuovi record ed a tal proposito la tappa dolomitica di Gardena e Badia si presenta a puntino: su Sasslong e Gran Risa negli anni passati si sono scritte importanti pagine della storia dello sci. Morale, penna e calamaio sono già pronti.
Per un week-end i riflettori si sono spostati sui maschi, ma la controversa due giorni di Aspen non deve far dimenticare quanto fatto dalle ragazze in questo avvio di stagione, nonostante le molte assenze (Recchia, Nadia Fanchini, Karen Putzer su tutte): la vittoria di Blardone va ad affiancare le due di Denise Karbon nei due appuntamenti con il gigante in rosa (3 su 5 in totale per gli Alfieri azzurri tra le porte larghe), il doppio podio di Manni Moelgg va ad allungare la serie inaugurata da Chiara Costazza e proseguita con la sorella Manuela: otto acuti da podio in uno scampolo di stagione, robe da leccarsi i baffi. Cosa che ha capito anche il presidente Morzenti che con questi risultati può presentarsi con maggior forza agli sponsor e non solo: nel week-end è arrivato un nuovo sfogo verso i vertici Rai, rei di snobbare gli sport invernali nella stesura del palinsesto dei canali terrestri, che ha immediatamente portato ad interrogazioni parlamentari e alla decisione dell'azienda di Via Mazzini di dare spazio allo slalom domenicale.
Solo il futuro permetterà di dire se quello attuale è solo un periodo particolarmente positivo o l'inizio dell'avvento di una nuova Valanga, ma poco importa, in fondo: ragazzi, avanti così, che l'Italia gode, esulta, ha bisogno dei vostri successi.
|