Svindal re del Rettenbach, Moelgg ottimo sesto di Luca Perenzoni
Il re è ancora lui. Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi sul valore assoluto tra le porte larghe di Aksel Svindal, oggi sul Rettenbach ha ottenuto tutte le risposte che cercava: dopo una prima manche in controllo chiusa in sesta piazza, il campione del mondo di gigante in carica ha scaricato tutti i suoi cavalli nella seconda discesa, scavando un netto divario tra sè e la concorrenza sul tratto finale della pista di Soelden, dove la sua scorrevolezza ha avuto la meglio su tutti. Anche su un Bode Miller in versione agrodolce: grigio e pasticcione nella prima conclusa in diciassettesima piazza, più determinato e preciso nella seconda che l'ha visto autore del secondo tempo parziale e capace di risalire fino al quinto posto. Ecco, Svindal nel tratto finale ha rifilato 5 decimi a Miller, certamente non l'ultimo arrivato in termini di scorrevolezza. Un dato che fa capire la qualità del vichingo di Kjeller, sempre più a suo agio nel ruolo di grande protagonista del circo bianco. Ed alle spalle di Svindal, ecco in preciso ordine i primi tre della prima manche, con Ted Ligety a precedere Kalle Palander e Benjamin Raich, ancora una volta a secco di grandi soddisfazioni sul ghiacciaio a due passi da casa. E con Benni ai piedi del podio si sono spenti anche gli entusiasmi austriaci, sicuramente non soddisfatti da una gara che vede solo 3 aquilotti nei primi 15, Lanziger decimo davanti al talentuoso Scheiber. Gli italiani invece sono quattro e potevano essere cinque se Max Blardone non fosse uscito sul muro della seconda manche dopo aver staccato in mattinata il quarto tempo. Apparso teso sin dalle prime curve, l'ossolano è finito con l'incocciare sul palo di una porta all'ingresso del muro perdendo gli occhiali e finendo lungo e disteso un paio di porte dopo. Peccato, perchè le sensazioni erano buone ed un posto a ridosso del podio sembrava alla sua portata. Ma a prendere il posto del piemontese nelle zone nobili della classifica ci ha pensato un Manfred Moelgg mai così in palla in gigante e soprattutto ad inizio stagione ("Di solito mi sveglio a gennaio" scherza il marebbano all'arrivo): due manche precise e senza evidenti sbavature gli consentono di conquistare la sesta piazza, con solo un decimo di distacco da Miller. Ottimo piazzamento e importante rifornimento di fiducia per un ragazzo che sa di poter dire la sua anche in gigante, in attesa di assaggiare la velocità in nord America. Poco dietro a Moelgg è ancora Italia con Alberto Schieppati che con il nono posto migliora di un gradino il piazzamento della mattinata nonostante una gara che non l'ha soddisfatto appieno, mentre a completare il quartetto azzurro nei primi quindici ecco Peter Fill tredicesimo, tornato a buoni livelli dopo il difficile finale della scorsa stagione, e Davide Simoncelli che stringendo i denti è riuscito a risalire di una decina di posizioni nonostante il ginocchio continui a lanciare messaggi di dolore. Ma per guarire completamente ci vuole pazienza, ed il roveretano ne è pienamente cosciente.
Insomma, dopo il trionfo di ieri, è ancora buona Italia sul Rettenbach, la maniera giusta per inaugurare una difficile stagione anche se non tutte le notizie sono positive: il grave infortunio di Rieder lascia un'ombra di delusione sulla squadra azzurra, così come lo sfortunato incidente a Roberto, rimasto vittima di un'insaccatura nelle ultime fasi del riscaldamento. Ma niente di preoccupante ed il morale della truppa è comunque alto, il migliore per affrontare i prossimi appuntamenti, a cominciare dall'ancora insicuro slalom di Levi: in settimana si potrà sapere se in Finlandia si potrà correre, neve cercansi.
|