Due coppe e sei coppette in cerca di vincitore di Luca Perenzoni
Che quello di questa stagione sia un finale thrilling non è di certo una novità. Dopo un'annata caratterizzata da difficoltà organizzative non indifferenti per l'avarizia di freddo e neve, questi ultimi dieci giorni di Coppa del Mondo racchiudono tutto il pathos di una stagione per certi versi non troppo esaltante. Dieci giorni con un tredici gare fondamentali per sciogliere i molti nodi che ancora imbrigliano le classifiche generali e gran parte delle graduatorie di disciplina. Se per quanto riguarda i giochi al femminile molto è già stato deciso, assolutamente aperta a molteplici soluzioni è la situazione maschile, dove il coppone generale resta in bilico tra le vette tirolesi della Pitztal di Benni Raich ed i fiordi norvegesi di Aksel Lund Svindal che, dopo aver guidato per 4 mesi la classifica, è stato costretto a cedere il trono provvisorio al termine dello scorso week-end di Kranjska Gora. Tra oggi e domenica potrà giocare le sua carte sul terreno di casa e i 4 impegni veloci che il calendario riserva in questo finale potrebbero ancora consentirgli di spuntarla: Raich al momento guida con un'ottantina di punti di margine e il tutto rischia di risolversi proprio nello slalom che domenica prossima chiuderà la stagione. Niente di deciso neppure per quanto riguarda le 5 coppette di specialità: oggi a Kvitfjel si saprà chi sarà il primo vincitore assoluto della coppa di combinata. Marc Berthod vorrebbe suggellare a dovere la splendida annata della nazionale rossocrociata ma Svindal lo tallona ad una sola lunghezza e si sussurra che a casa abbia già preparato un posticino accanto alla coppa di super-g targata 2006. A proposito di super-g: due gara al termine e Bode Miller che guida con un disceto margine su John Kucera. Tutto deciso? neanche per scherzo. L'americano ha solo 216 punti e con 200 punti ancora in palio pressochè chiunque può ambire sogli di gloria. Ben diversa la situazione in discesa dove Didier Cuche può vantare, oltre ad un margine piuttosto tranquillizzante, una costanza di rendimento tale da essere considerato favorito assoluto. E lo ammettiamo candidamente: nessun premio sarebbe più meritato. Degno del miglior giallo la lotta nelle due specialità tecniche. Raich è in lizza per entrambe ma tra i rapid gates dovrà vedersela con un Mario Matt che, grazie agli ultimi successi, si trova al comando con una 15ina di lunghezze di vantagio; poche chance per Jens Byggmark la cui spinta è leggermente calata nelle uscite post- mondiali. E in gigante? Sarà gioco a tre: Raich, Svindal e Max Blardone racchiusi in 19 punti; robe da adrenalina pura ed il gigante di Lenzerheide sarà vissuto sul filo del rasoio. Chi vincerà la gara metterà automaticamente le mani sulla Coppa e noi del Belpaese non nascondiamo le speranze di vedere anche per quest'anno un globo di cristallo prendere la strada verso l'Italia. Proprio quella tra le porte larghe è l'unica sfida di specialità non ancora conclusa nel panorama femminile: Nicole Hosp può dormire sonni tutto sommato tranquilli nell'obiettivo di portare all'Austria anche la quinta coppetta, dopo i duplici successi di Marlies Schild e Renate Goetschl. Ed il terzetto del Wunderteam punta senza mezzi termini anche al bersaglio grosso, in quella che rimane la sfida più succulenta di questo finale: tre aquile contro un falco americano, all'anagrafe Julia Mancuso. Proprio la californiana, la più giovane delle quattro e che proprio oggi compie 23 anni, sembra favorita dal calendario di gare e da una maggior polivalenza rispetto alle avversario. Certo che quattro simili grazie racchiuse in 29 punti a sei gare dalla fine sono quanto di meglio ci si potesse attendere per un finale di stagione. Che vinca la migliore, con l'unica speranza che per questi dieci giorni le condizioni meteo e le piste siano all'altezza della sceneggiatura di questa Coppa del Mondo. Che lo spettacolo abbia inizio!
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