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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
FantaskiNews Inviato - 30 dic 2015 : 14:41:19
Droni e Caprioli: quando in pista succede di tutto
di Matteo Pavesi

La caduta del drone a due passi delle code degli di sci di Marcel Hirscher nello slalom di Madonna di Campiglio rimarrà per lunghissimo tempo negli occhi degli appassionati di sci, un evento tragicomico, che per fortuna si è risolto senza conseguenze per l'atleta e senza comprometterne il gesto sportivo.

Non è la prima volta che accadano cose strane in pista, a volte buffe, a volte purtroppo tragiche, per cui abbiamo preparato questa carrellata di eventi del passato, sicuramente non esaustiva, aiutateci a completarla!

Tra le prime cose insolite non possiamo non citare quel che accadde a Kristian Ghedina in Val Gardena il 18 dicembre 2004. Il nostro velocista, vincitore 4 volte sulla 'sua' Sasslong, stava scendendo per la penultima volta in carriera (si congedò l'anno successivo con uno splendido 4/o posto) quando nel tratto finale sbucò in pista un cucciolo di capriolo che riuscì a superare le barriere protettive e lanciarsi in pista. Il capriolo corse per qualche metro parallelamente all'azzurro, che poi tagliò il traguardo tra lo stupore e gli applausi divertiti del pubblico. Anche il capriolo arrivò al traguardo, bloccato dagli uomini al parterre. "Non tutti hanno avuto la possibilità di sciare in Coppa del Mondo assieme a un animale" dichiarò Ghedo al Corriere a fine gara, e due settimane più tardi, a Chamonix, commentava l'ultimo podio della carriera con un capriolo di peluche che sbucava da sotto la giacca. Grandissimo Ghedo.

 




Rimaniamo in tema animali per un episodio più recente, del novembre 2011: siamo in Canada, a Nakiska, e gli svizzeri si stanno allenando in vista delle prove nordamericane. L'elvetico Marc Gisin sta scendendo sul tracciato d'allenamento quando si trova davanti un bel cervo che sta attraversando la pista...una brusca frenata e nessun problema per lui.



Il più delle volte in pista finisce chi non dovrebbe: lisciatori che non si spostano in tempo, allenatori/tecnici/skiman che si trovano nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
L'elenco è lunghissimo, ma ricordiamo nei tempi recenti Henrik Kristoffersen (pett.31) ad Adelboden nel gennaio 2014, quando poco prima di affrontare il muro finale si trova davanti agli sci un lisciatore, lo evita e poi si ferma, spaventato. Ripeterà la manche trovando la qualifica.

 

E ancora: Sandro Viletta non avrà dimenticato la superk ai Mondiali di Schladming 2013. Mentre scendeva nella manche di libera si è trovato un lisciatore in mezzo alla pista, superandolo sulla sinistra e proseguendo nella sua prova. Arrivarono poi le scuse di Hujara, e Sandro chiuse con il 16/o tempo.

 

SECONDA PARTE

 

3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Hundschopf Inviato - 30 dic 2015 : 15:47:37
Bell'articolo

Bello anche il servizio del tg1 su Vitalini, alla fine forse è stato meglio così: vincendo "solamente" la gara Pietro forse non sarebbe finito sul più seguito tg nazionale
didibi Inviato - 30 dic 2015 : 15:09:40
L'incidente di Kristoffersen era del 2014 non 2011 e il tipo era uno di Infront tanto per cambiare
E nel 2012 sempre ad Adelboden Feuz per poco non si scontrò con il direttore di pista.
E quando Cretier di infortunò in Gardena Maier partì subito dopo e si vide venire incontro dalla parte opposta il medico dei transalpini. Anche in quel caso Hujara rimase molto "calmo"
Però la gara degli orrori par excellence fu a mio avviso lo slalom femminile dei mondiali di St. Anton
Admin Inviato - 30 dic 2015 : 14:48:05
SECONDA PARTE - DRONI E CAPRIOLI

Passiamo poi al gennaio 2006, a St.Moritz, discesa libera femminile: Michaela Dorfmeister sta affrontando la Corviglia a oltre 100 km/h quando all'improvviso un guardiaporte attraversa il tracciato. La campionessa austriaca lo evita per un soffio, proseguendo la prova, arriva al traguardo sotto shock e fa comunque segnare il quarto tempo!




In questo elenco non mancano certo gli Azzurri: nella discesa libera di Garmisch del 1997 Pietro Vitalini sta facendo segnare ottimi intermedi quando all'atterraggio dal salto del Eishang, si ritrova uno spettatore che a pelle di leone attraversa la pista. Il grande 'Alitalia' lo sfiora, lo evita e si ferma. Tornato in partenza chiude secondo alle spalle di Alphand!


rr

Purtroppo in altre occasioni non andò così bene.
Prima prova cronometrata della libera femminile dei Mondiali di Sierra Nevada 1996 (miglior tempo per Isolde Kostner): la russa Tatiana Lebedeva affronta il salto 'Geronimo' e in atterraggio si scontra ad altissima velocità con Harald Schoenhaar, americano di origine tedesca, ex tecnico dei fratelli Mahre e poi tecnico FIS. Impatto durissimo e gamba destra della russa che si sfracella contro la sinistra dell'americano: frattura multipla non esposta della tibia e del perone, e per Tatiana fu l'ultima gara della carriera.



Nell'ottobre del 2001 un incidente simile, in allenamento a Pitztal, costò la vita a Regine Cavagnoud, che si scontrò contro l'allenatore tedesco Markus Anwander, nascosto da un dosso alla vista della sfortunata velocista francese.

Infine chiudiamo con un altro scontro in pista dall'esito fatale: il 29 gennaio 1994 la campionessa austriaca Ulrike Maier stava scendendo sulla pista Kandahar di Garmisch, in prova, e cadde sul tratto finale della pista, a oltre 100 km/h, scivolando sul bordo del tracciato e sbattendo violentemente contro un mucchio di neve che nascondeva un paletto con la fotocellula del cronometro. Nell'impatto Ulrike perse il casco e rimbalzò esanime sulla pista: morì sul colpo per la rottura delle vertebre cervicali, a soli 27 anni. Il processo stabilì in seguito che 'Ulli' fu probabilmente uccisa dall'impatto con un cumulo di neve a bordo pista, scagionando gli organizzatori da ogni colpa.

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