Mirko Deflorian e lo spettro della cocaina
di Luca Perenzoni
Un fulmine a ciel sereno, anzi di più. Mercoledì mattina Mirko Deflorian era nel vivo del gigante Fis organizzato dall'US Latemar di Cavalese sull'Alpe Cermìs quando è stato raggiunto da una notizia sconvolgente: poco meno di un mese fa sarebbe risultato positivo alla cocaina.
Facciamo un salto indietro, al 19 febbraio. In quella mattinata nella vicina Pozza di Fassa era previsto il campionato italiano juniores di gigante, gara a cui il ventisettenne di Tesero era stato invitato soprattutto per abbassare la penalizzazione e "fare un piacere" ai giovani talenti azzurri. Una prassi ormai consolidata e accompagnata da un controllo antidoping annunciato sin dalla prima mattina che avrebbe coinvolto come di consueto i migliori classificati e qualche atleta sorteggiato a caso. Deflorian non ha avuto soverchie difficoltà per imporsi nella gara, portando a termine ineccepibilmente il suo compito e archiviando ben presto l'esperienza. Esperienza che ha però riservato uno strascico (inatteso e del tutto non benvenuto) nei giorni scorsi quando gli uffici del Coni hanno diramato la notizia della positività del campione dello stesso finanziere fiemmese ad un metabolita della cocaina. Sì, proprio la cocaina. E' capibile come la notizia abbia letteralmente spezzato le gambe all'azzurro che proprio nelle settimane precedenti era riuscito finalmente a rimettere fuori la testa dopo un paio di stagioni decisamente buie. Un'autentica mazzata che ha mandato in crisi il povero Mirko, incapace di spiegarsi cosa potesse essere successo. Dopo lo sconforto iniziale è arrivato però il momento dei ripensamenti, dei ricordi e lo stesso Deflorian non ha nascosto i sospetti che nutre nei confronti di una festa a cui partecipò pochi giorni prima della gara "incriminata". In quell'occasione, durante una sosta in bagno, fu avvicinato da un ragazzo che gli offrì "della roba" che lo stesso Mirko rifiutò categoricamente anzi, sconsiglio il giovane a riprovarci vista la sua appartenenza alla Guardia di Finanza nella qualità di finanziere scelto. La paura di Mirko è che lo stesso ragazzo, per ragioni non ben comprensibili abbia disciolto nel suo bicchiere un po' della sostanza senza che lui se ne accorgesse. Il fiemmese non trova altre spiegazioni e tutt'oggi non capisce cosa possa essere altrimenti successo. Una tesi plausibile, in linea teorica, ma che difficilmente senza ulteriori conferme potrà soddisfare i vertici del Coni e proprio per questo Mirko si è affidato alle cure di un noto ufficio legale di Bergamo, consigliatogli dal manager Cristiano Friggeri che ne gestisce l'immagine per conto della A&J con sede nella stessa città orobica.
Questo è quanto, al momento, in attesa delle controanalisi richieste dallo stesso Deflorian che spera possano far svanire lo spettro dei due anni di squalifica e, nel caso, dell'inevitabile congedo dal Gruppo Sportivo.
Conta poco, ma chi scrive non ha dubbi nel credere quantomeno nella buona fede di Mirko: chi ha avuto modo di conoscerlo non fa fatica a ritenerlo nè tanto ingenuo da assumere sostanze così facilmente individuabili, nè altrettanto stolto da prendere parte (e vincere) ad una gara inutile sapendo di avere la coscienza sporca e di essere atteso dall'antidoping. Così come si resta convinti che tutto il caso sia nato da uno sfortunatissimo incidente. Ma purtroppo questo non sarà sufficiente alla commissione del Coni che valuterà il caso e per Mirko si prospetta un altro periodo davvero difficile. Ma una speranza di risolvere la questione in fondo c'è e l'ha dimostrato pochi anni or sono anche Gilberto Simoni che riuscì ad uscire completamente pulito da un simile caso di positività alla cocaina. E' una gara a cui Mirko non è abituato, ma la forza non gli manca...coraggio Deflo!
(venerdì 21 marzo 2008)
Facciamo un salto indietro, al 19 febbraio. In quella mattinata nella vicina Pozza di Fassa era previsto il campionato italiano juniores di gigante, gara a cui il ventisettenne di Tesero era stato invitato soprattutto per abbassare la penalizzazione e "fare un piacere" ai giovani talenti azzurri. Una prassi ormai consolidata e accompagnata da un controllo antidoping annunciato sin dalla prima mattina che avrebbe coinvolto come di consueto i migliori classificati e qualche atleta sorteggiato a caso. Deflorian non ha avuto soverchie difficoltà per imporsi nella gara, portando a termine ineccepibilmente il suo compito e archiviando ben presto l'esperienza. Esperienza che ha però riservato uno strascico (inatteso e del tutto non benvenuto) nei giorni scorsi quando gli uffici del Coni hanno diramato la notizia della positività del campione dello stesso finanziere fiemmese ad un metabolita della cocaina. Sì, proprio la cocaina. E' capibile come la notizia abbia letteralmente spezzato le gambe all'azzurro che proprio nelle settimane precedenti era riuscito finalmente a rimettere fuori la testa dopo un paio di stagioni decisamente buie. Un'autentica mazzata che ha mandato in crisi il povero Mirko, incapace di spiegarsi cosa potesse essere successo. Dopo lo sconforto iniziale è arrivato però il momento dei ripensamenti, dei ricordi e lo stesso Deflorian non ha nascosto i sospetti che nutre nei confronti di una festa a cui partecipò pochi giorni prima della gara "incriminata". In quell'occasione, durante una sosta in bagno, fu avvicinato da un ragazzo che gli offrì "della roba" che lo stesso Mirko rifiutò categoricamente anzi, sconsiglio il giovane a riprovarci vista la sua appartenenza alla Guardia di Finanza nella qualità di finanziere scelto. La paura di Mirko è che lo stesso ragazzo, per ragioni non ben comprensibili abbia disciolto nel suo bicchiere un po' della sostanza senza che lui se ne accorgesse. Il fiemmese non trova altre spiegazioni e tutt'oggi non capisce cosa possa essere altrimenti successo. Una tesi plausibile, in linea teorica, ma che difficilmente senza ulteriori conferme potrà soddisfare i vertici del Coni e proprio per questo Mirko si è affidato alle cure di un noto ufficio legale di Bergamo, consigliatogli dal manager Cristiano Friggeri che ne gestisce l'immagine per conto della A&J con sede nella stessa città orobica.
Questo è quanto, al momento, in attesa delle controanalisi richieste dallo stesso Deflorian che spera possano far svanire lo spettro dei due anni di squalifica e, nel caso, dell'inevitabile congedo dal Gruppo Sportivo.
Conta poco, ma chi scrive non ha dubbi nel credere quantomeno nella buona fede di Mirko: chi ha avuto modo di conoscerlo non fa fatica a ritenerlo nè tanto ingenuo da assumere sostanze così facilmente individuabili, nè altrettanto stolto da prendere parte (e vincere) ad una gara inutile sapendo di avere la coscienza sporca e di essere atteso dall'antidoping. Così come si resta convinti che tutto il caso sia nato da uno sfortunatissimo incidente. Ma purtroppo questo non sarà sufficiente alla commissione del Coni che valuterà il caso e per Mirko si prospetta un altro periodo davvero difficile. Ma una speranza di risolvere la questione in fondo c'è e l'ha dimostrato pochi anni or sono anche Gilberto Simoni che riuscì ad uscire completamente pulito da un simile caso di positività alla cocaina. E' una gara a cui Mirko non è abituato, ma la forza non gli manca...coraggio Deflo!
(venerdì 21 marzo 2008)